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Metodo scientifico

       

Se sei interessato agli aspetti filosofici del problema, vedi l'articolo Metodo scientifico (filosofia).
Secondo la definizione di Frédéric Kerlinger, il metodo scientifico è lo studio sistematico, controllato, empirico e critico di ipotesi formulate sulle relazioni supposte tra vari fenomeni. Definisce in particolare le scienze sperimentali.

Sia Roger Bacon, sia Leonardo, in era pre-galileiana, ne avevano in qualche modo posto le basi. In particolare, Bacone suddivide lo studio della natura in varie tappe:

  • osservazione del fenomeno,
  • formulazione di ipotesi per spiegarla,
  • previsione di nuovi eventi che rispondono a quest'ipotesi,
  • verifica o confutazione mediante l'esperienza,
  • conclusione (valutazione).
Per parte sua Leonardo, applicò il metodo scientifico, così come venne più tardi concepito da Galileo Galilei nel 1600: a titolo di esempio ci sono i suoi progetti ingegneristici (le macchine di Leonardo), i suoi studi sul corpo umano (le prime autopsie, allora illegali), i suoi studi sulla prospettiva.

Con Galileo, il primo a introdurre formalmente il metodo scientifico, si ha una serie di criteri ancora oggi validi: secondo lo scienziato pisano il libro della natura è scritto secondo leggi matematiche e per poterle capire è necessario eserguire esperimenti con gli oggetti che essa ci da a disposizione.

Come già in Galilei, anche la scienza moderna non fa grande distinzione tra l'aspetto sperimentale e quello teorico, anche se per comodità sono distinti: né uno né l'altro è preponderante, poiché può capitare che un modello teorico spieghi una osservazione sperimentale e anticipi future osservazioni, e così via discorrendo. Punto focale di tutto, comunque, è proprio la riproducibilità degli esperimenti, ovvero la possibilità che un dato fenomeno possa essere riproposto e studiato il laboratorio.

Questi criteri rappresentano un ideale che non è sempre possibile o facile raggiungere. Ad esempio, in alcune scienze come l'astronomia o la meteorologia, non è spesso possibile condurre esperienze: tutto si gioca sulle osservazioni e le simulazioni digitali. Altro esempio è la teoria sul Big Bang, o l'evoluzionismo di Charles Darwin: mentre la prima si riferisce ad un fenomeno non riproducibile, il secondo è una teoria in un certo senso monca, mancando del rigore matematico richiesto.

Inoltre, con la pubblicazione di Introduction à l'étude de la médecine expérimentale del 1866, Claude Bernard tenta di adottare questo metodo, detto sperimentale, nel settore della medicina. L'emergenza delle scienze umane e sociali a partire dalla fine del XIX secolo fino al XX secolo ha rimesso in questione questo modello unico del metodo scientifico.

Anche la filosofia ha detto la sua, nel tentativo di definire un metodo scientifico: un importante contributo viene da Karl Popper e dalla sua pubblicazione, Logica della scoperta scientifica.


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